Il tempo del coraggio e dell’amore

Non vedo l’ora che arrivi stasera per vedere la seconda puntata della fiction “Il tempo del coraggio e dell’amore” , che ho iniziato a vedere la settimana scorsa su Canale 5.

Il tempo del coraggio e dell'amore

Il tempo del coraggio e dell’amore

 

“Il tempo del coraggio e dell’amore” è una serie tv spagnola, il cui titolo originale è “El tiempo entre costuras”, in otto puntate basata sul romanzo “La notte ha cambiato rumore” di María Dueñas.

Nella Madrid degli anni ’30, la bella sarta  Sira Quiroga (Adriana Ugarte) sta per sposarsi con Ignacio (Raúl Arévalo), un bravo ragazzo con la testa sulle spalle, fin quando non incrocia lo sguardo affascinante di Ramiro Arribas (Rubén Cortada)
di cui si innamora follemente…

rubén cortada

rubén cortada

 (Le immagini sono tratte dal web)

Con un bel colpo di testa, cancella le nozze e lascia Madrid per trasferirsi a Tangeri, dove i due dovrebbero iniziare una nuova vita e una nuova attività con i soldi che Sira ha ricevuto dal padre ritrovato da poco.

In questa avventura, Sira scopre l’amore, la passione, un paese affascinante e tutto un mondo nuovo di feste e serate in società.
Ma, come si sa, non è tutto oro quello che luccica…

Essendo amante dei “british period dramas”, solitamente targati BBC, non credevo che una serie tv spagnola potesse piacermi tanto.

In primo luogo, mi ha colpito la bravura degli attori, sono convincenti, in effetti, li ho trovati superiori alla media degli delle fiction, che di solito sono un po’ stucchevoli e hanno un’unica espressione che sembra una posa per una foto (a mio gusto, non sono del settore).

Le attrici e gli attori non sono tutti per forza belli e, anche quando lo sono, non sono i tipici bellocci stereotipati a cui siamo abituati, non hanno nasini all’insù o labbra gonfie, sfoggiano senza problemi nasi e menti importanti e sopracciglia folte, altro che ali di gabbiano!

Ci sono attori di tutti i tipi, di tutte le taglie, di tutte le età, visi che non hanno paura di manifestare rughe di età o di espressione, senza essere immobili o paralizzati, accettano gli anni con serenità e non si sforzano a tutti costi a sembrare le nonne della Barbie.

Poi mi sono piaciuti molto i costumi, è un punto a cui tengo molto, forse allo stesso livello della trama, se si tratta di una fiction ambientata in un certo periodo storico.
Io li ho trovati molto curati, anche nei cambiamenti di stile della protagonista, durante la sua avventura, dai semplici vestiti a fiorellini, che indossava quando lavorava a Madrid come sarta, a quelli più eleganti e ricercati una volta arrivata a Tangeri.

Anche il look cambia, da acqua e sapone dell’inizio a un trucco più raffinato anni ’30, occhi scuri e labbra e unghie rosso fiammante.

E che dire di tutte quelle adorabili borsette a mano e scarpe col tacco vintage

anni ’30?

Io non vedo l’ora di sapere il resto, voi che ne pensate?